Lenticchie

Presenza gradita sulle tavole degli antichi greci, le lenticchie erano già considerate una prelibatezza culinaria quando Catone dettò le norme per cucinarle a regola d'arte. Fu il celebre medico Galeno a metterne per primo in risalto le virtù terapeutiche.
Preparate nel Medio Evo in sostituzione della carne nei giorni di penitenza o digiuno, per la ricchezza dei loro nutrienti, il basso costo e la facile reperibilità, contribuirono al ripopolamento dell'Europa dopo le lunghe carestie e le epidemie, guadagnandosi nel tempo l'appellativo di carne dei poveri. In Italia è considerato di buon auspicio consumarle durante la cena dell'ultimo dell'anno con l'augurio, derivante da un'antica tradizione romana, che ogni chicco si trasformi in moneta.
Oggi le lenticchie sono coltivate in tutto il mondo e le varietà più diffuse prendono il nome dalla località di provenienza. In Italia le più pregiate sono quelle di Castelluccio di Norcia e quelle di Colfiorito in Umbria, quelle di Pantelleria piccolissime e rosse e quelle verdi di Altamura.
PROPRIETA' BENEFICHE
Coltivate biologicamente, senza l'impiego di fertilizzanti e pesticidi, contengono circa il 25% di proteine, il 53% di carboidrati, il 2% di oli vegetali fosforo, ferro e vitamine del gruppo B.
Dal punto di vista nutrizionale, 100 grammi di lenticchie equivalgono a 215 grammi di carne. Altamente proteiche, contengono una buona quantità di zuccheri e una scarsa quantità di grassi. Digeribili e totalmente prive di colesterolo, contengono ferro, calcio e vitamina B. Sono particolarmente raccomandate nel trattamento dell'anemia, della stitichezza cronica e del diabete in quanto possono contribuire a ridurre il livello di zuccheri nel sangue.
E' preferibile sceglierle secche, piuttosto che in scatola, perchè più ricche di principi attivi e prive di conservanti. La preparazione alla cottura è semplice. L'importante è dosare con attenzione la quantità di acqua, per evitare la perdita di preziosi sali minerali e vitamine. O ricorrere alla pentola a pressione.