Cani protetti e felici

Le vaccinazioni sono la più importante pratica di prevenzione che si deve compiere a favore dei nostri amici. Senza la vaccinazione i cani, sia cuccioli sia adulti, rischiano di contrarre infezioni molto gravi, spesso incurabili. Grazie alle vaccinazioni, il loro organismo è in grado di potenziare le proprie difese immunitarie e di fronteggiare così in modo efficace la minaccia portata loro da virus e batteri.
Per questo, il primo dovere di chi ha scelto un cucciolo per amico è quello di consultare il medico veterinario per impostare il ciclo vaccinale e garantire così al proprio amico un'efficace difesa contro le infezioni. Il primo vaccino va generalmente inoculato tra i 55 e i 60 giorni di età. Esistono, però, alcune eccezioni. Se, infatti, abbiamo la certezza oppure il dubbio che la mamma del cucciolo non sia stata correttamente vaccinata, si deve anticipare l'inizio del ciclo vaccinale, in quanto l'animale non ha gli anticorpi ricevuti dalla cagna nel corso dell'allattamento. Lo stesso vale peri cuccioli trovatelli oppure per quelli rimasti orfani e allattati artificialmente dall'uomo. “Il ciclo vaccinale si compone di una serie di iniezioni distanziate l'una dall'altra da un intervallo di 15-30 giorni. Fino al raggiungimento dei tre mesi di vita è preferibile procedere all'immunizzazione contro le malattie virali, mentre dopo questo periodo il sistema immunitario diventa attivo anche nei riguardi delle infezioni batteriche: i vaccini contro la leptospirosi e la tosse dei canili, quindi, dovrebbero essere inoculati successivamente”. In totale, quindi, il cucciolo dovrà ricevere da tre a quattro dosi di vaccino. A1 compimento dell'anno di età è necessario fare il cosiddetto richiamo della vaccinazione, che dovrà essere poi ripetuto ogni dodici mesi, per tutta la durata della vita del cane. Soltanto in questo modo il numero degli anticorpi risulta adeguato per la difesa dell'organismo nei confronti dei microrganismi patogeni. “Per quel che riguarda la sola leptospirosi in alcune aree geografiche, comunque, può essere prudente, in funzione dell'alta densità di topi, eseguire il vaccino ogni sei mesi” Tutte le vaccinazioni devono essere eseguite da un medico veterinario ed essere controfirmate da quest'ultimo su un apposito libretto sanitario che deve appartenere al singolo animale.
È importante che la vaccinazione venga eseguita soltanto su animali in buona salute, soggetti che non presentino quindi sintomi di malattia e che siano stati correttamente trattati contro i parassiti intestinali. Nei giorni successivi alla vaccinazione il cucciolo potrà mostrare una certa apatia, che tende poi a scomparire spontanea¬mente in poco tempo senza alcun intervento. Fino al termine del ciclo vaccinale di base, i cani giovani non dovrebbero comunque frequentare animali dei quali si ignora la provenienza e lo stato di salute, non dovrebbero essere portati in luoghi dove sono transitati altri animali (soprattutto le aree verdi potenzialmente contaminate dall'urina di topi e di ratti) e dovrebbero, se vengono condotti all'aperto, essere sempre sotto diretta sorveglianza del proprietario, in modo che non lecchino o ingeriscano quanto capita loro a portata di bocca.
QUANDO FARE LA VACCINAZIONE ANTIRABBICA
La rabbia, malattia infettiva dovuta a un virus, presente fin dall'antichità, non è stata da diversi anni più segnalata in Italia. II rischio principale deriva dagli animali selvatici (volpi,tassi, faine...) provenienti nel nostro Paese dalla Slovenia, al confine con il Friuli Venezia Giulia. L'esecuzione di questo vaccino, quindi, ha un'importanza diversa rispetto agli altri. Esistono, infatti, motivi burocratici che possono rendere obbligatoria o consigliabile la sua inoculazione. L'esecuzione della vaccinazione contro la rabbia è indispensabile in caso di permanenza in Sardegna o in Friuli. Può essere consigliabile vaccinare il proprio cane nell'eventualità in cui possa frequentare, soprattutto senza controllo, animali selvatici di dubbia provenienza. Anche i cani aggressivi o che hanno la tendenza a mordere dovrebbero essere sottoposti alla vaccinazione antirabbica, in quanto un'eventuale denuncia causata da un morso fa scattare un provvedimento di sequestro e osservazione al canile municipale, ridotto invece a una serie di controlli domiciliari da parte dei veterinari dell'Asl in caso di soggetti vaccinati. In ogni caso, il vaccino antirabbico, che dura un anno, viene di solito somministrato non prima dei cinque-sei mesi di età.