L'ansia del Pidocchio

Il pidocchio (ninfa o adulto) adeso al capello, durante il giorno si sposta verso il cuoio capelluto che punge per succhiare il sangue, suo unico nutrimento, determinando irritazione e quindi prurito. La presenza di Pediculosi non è assolutamente sintomo di cattiva igiene e viene trasmessa sia direttamente da una persona all'altra, sia indirettamente attraverso pettini, sciarpe, berretti.
Il pidocchio, essendo un parassita, muore dopo poche ore lontano dalla sua sede di nutrimento, il cuoio capelluto. L'unica prevenzione è il controllo accurato e giornaliero della testa dei nostri bimbi. Qualora siano presenti lendini esse vanno sfilate manualmente o va tagliato il capello al di sotto della lendine. In questa operazione di pulizia, un valido aiuto può essere quello di tamponare i capelli su cui aderiscono le lendini, con dell'aceto caldo. Questo, infatti, grazie al suo ph acido e all'effetto del calore, scioglie la sostanza che fa aderire così saldamente la lendine al capello, permettendo una sua più agevole rimozione. Nei casi invece in cui si accerti la presenza del pidocchio è bene fare uno shampo specifico.
L'uso abnorme o a scopo preventivo di tali prodotti è sconsigliato sia per la loro tossicità sia perché non fanno prevenzione. Se dopo uno shampo il pidocchio vede il capello, un incontro ravvicinato tra i due non è escluso. Affinché la lotta contro la Pediculosi sia efficace e duratura, serve il contributo della famiglia nel controllo dei propri bimbi e, soprattutto, l'assenza di omertà nei confronti della scuola e degli altri bimbi. La Pediculosi non è una malattia di cui vergognarsi, né tanto meno una infestazione che colpisce solo i meno abbienti o quelli con scarsa igiene. Se ci accorgiamo che nostro figlio è affetto da Pediculosi, controlliamo la testa di tutta la famiglia, facciamo un idoneo trattamento e avvisiamo la scuola, in modo che anche gli altri bimbi vengano controllati senza crisi di panico, né tanto meno di ansia.